La tempesta perfetta sta per abbattersi sull’università. Mentre la bolla dei fondi PNRR sta per esaurirsi, il ministero annuncia per il 2025 un taglio reale complessivo al Fondo di Finanziamento Ordinario di 500 milioni di euro a cui si aggiungeranno altri di tagli nel biennio 2025-2027 di 800 milioni. A fare il paio coi tagli, è previsto in finanziaria un blocco del turnover al 75% del personale strutturato, che bloccherà il reclutamento per almeno due anni.
Per compensare i tagli draconiani, la ministra Bernini sta preparando una riforma del percorso di preruolo universitario che punta a fornire ai rettori nuove figure iperprecarizzate e a basso costo con cui mandare avanti ricerca e didattica, senza possibilità di immissione in ruolo.
I rischi sono la riduzione dell’offerta formativa, soprattutto negli Atenei piccoli la cui stessa sopravvivenza è messa in discussione, e l’espulsione di migliaia di precari della ricerca che sorreggono con il proprio lavoro le università.
Rossana Tufaro, Direttivo SeSaMO
Francesco Raparelli, CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario
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