Dipartimento di Culture, Politica e Società, Università di Torino, Campus Luigi Einaudi
Percorsi di resistenza in Medio Oriente e Nord Africa
La cronaca recente del Medio Oriente e del Nord Africa ha portato alla ribalta una serie di episodi di ribellione individuale e di protesta collettiva che, assumendo le proporzioni di rivoluzione (thawra), hanno rivelato l’effervescenza e il dinamismo, nonché la voglia di riscatto e l’assertività delle popolazioni della regione. La resistenza costituisce storicamente l’elemento fondativo di comunità religiose (la umma islamica nacque dall’opposizione del Profeta ai meccani), degli stati nazionali, cementati dal mito della lotta di liberazione nazionale o dell’antimperialismo, e di fenomeni letterari di notevole portata come la “letteratura palestinese della resistenza” (adab al- muqāwama).
Cionondimeno l’immaginario dell’Oriente egemone in Europa nel corso dei secoli ha sottovalutato la capacità delle popolazioni cosiddette “orientali” di generare istituzioni democratiche e, più in generale, cambiamento. Particolarmente pervicace si è rivelata l’etichetta di dispotismo orientale che ha rappresentato il Medio Oriente e il Nord Africa come spazi e società immobili e immutabili, regioni intrappolate in una naturale predisposizione dei suoi abitanti, complice l’adesione all’islam, alla sottomissione a tirannici sovrani. Sebbene non esente da critiche, l’opera di Edward Said ha posto fortemente in discussione l’approccio orientalista e, con esso, l’etichetta di dispotismo orientale. Sulla scia di Orientalismo sono emersi filoni di studio quali i Post-colonial Studies e i Subaltern Studies che hanno tentato di ridare dignità alle traiettorie storico-politiche di una regione e dei popoli che la abitano, interrogandosi sui percorsi autoctoni di resistenza e di rivendicazione all’interno di quelle società.
Prendendo le mosse da questi presupposti, il XIV Convegno SeSaMO intende portare la riflessione sui percorsi e le forme di resistenza che, attraverso i secoli, si sono sviluppati nella regione mediorientale e nordafricana, sollecitando approcci teorici e prospettive scientifico-disciplinari differenti.
I percorsi di resistenza possono essere intesi come reazione verso agenti esterni alla regione oppure in relazione a “nemici” interni. Vi rientrano, quindi, i movimenti di opposizione anti-coloniale (dalla resistenza “primaria” ai moderni nazionalismi di massa, secondo la classica definizione di Terence Ranger), ma anche le azioni della società civile (sindacati, accademici, artisti, ecc.) contro i regimi autoritari, le iniziative volte a una ridefinizione degli assetti economico-finanziari internazionali o i fenomeni di autoimmolazione e martirio. Si possono altresì considerare le pratiche quotidiane di resistenza dal basso (Bayat, Life as politics), così come l’attivismo promosso dall’alto, dalle élite politiche e dalle avanguardie intellettuali.
La Call for Panels si è chiusa il 5 settembre 2018.
email: torino2019@sesamoitalia.it
Comitato scientifico: Roberta Aluffi (Università di Torino), Elisabetta Benigni (Università di Torino), Irene Bono (Università di Torino), Lorenzo Casini (Università di Messina), Rosita Di Peri (Università di Torino), Leila El Houssi (Università di Padova), Daniela Melfa (Università di Catania), Dario Miccoli (Università di Venezia), Paola Sacchi (Università di Torino), Claudia Tresso (Università di Torino),
Comitato organizzativo: Rosita Di Peri (Università di Torino), Cristina La Rosa (Università di Catania), Giuseppe Maimone (Università di Catania)
14th Conference of the Italian Society for Middle Eastern Studies (SeSaMO)
Turin, 31 January–2 February 2019
Department of Culture, Politics and Society, University of Turin, Campus Luigi Einaudi
Paths of Resistance in the Middle East and North Africa
Recent reports on the Middle East and North Africa have spotlighted episodes of individual rebellion and collective protest that, escalating into revolution (thawra), disclosed effervescence, dynamism, desire for redress and assertiveness on the part of the populations of the area. Resistance represents historically a constitutive element of religious community (the Islamic umma was born from the Prophet’s conflict with the rulers of Mecca), nation-states, coalesced around the myth of national liberation struggles or anti-imperialism, and remarkable literary phenomena such as the “Palestinian literature of resistance” (adab al- muqāwama).
Nonetheless, the imaginary of the Orient dominating in Europe throughout the centuries had downplayed the capacity of the so-called “Oriental” populations to generate democratic institutions and, more broadly, change. Particularly resilient was the category of Oriental despotism that depicted the Middle East and North Africa as immovable and immutable spaces and societies, regions trapped by their inhabitants’ allegedly natural predisposition, strengthened by Islam, to submission in the face of tyrannical rulers. Though not exempt from criticisms, Edward Said’s work strongly questioned such an Orientalist approach and, along with it, the label of despotism. In the wake of Orientalism, Post-Colonial Studies and Subaltern Studies have attempted to restore dignity to the historical-political trajectories of a region and its peoples and legitimise the autochthonous paths of resistance within those societies.
Based on these assumptions, the 14th SeSaMO Conference aims at bringing the debate on the paths and forms of resistance, which developed in the Middle Eastern and North African region over the centuries, and soliciting different theoretical and disciplinary approaches.
The paths of resistance can be understood as reaction to external agents or in relation to internal ‘enemies’. In this way, anti-colonial opposition movements can be included (from ‘primary resistance’ to modern mass nationalism, according to the classic definition of Terence Ranger), as well as the actions of civil society (trade unions, academicians, artists, etc.) against authoritarian regimes and even the steps undertaken to redefine the international economic and financial balance of power or phenomena of self-immolation and martyrdom. Finally the focus may be on everyday practices of resistance from below (Bayat, Life as politics) or on activism fostered from above by political elites and intellectual avant-gardes.
Call for Panels closed on 5 September 2018.
email: torino2019@sesamoitalia.it
Scientific Committee: Roberta Aluffi (Università di Torino), Elisabetta Benigni (Università di Torino), Irene Bono (Università di Torino), Lorenzo Casini (Università di Messina), Rosita Di Peri (Università di Torino), Leila El Houssi (Università di Padova), Daniela Melfa (Università di Catania), Dario Miccoli (Università di Venezia), Paola Sacchi (Università di Torino), Claudia Tresso (Università di Torino),
Organising Committee: Rosita Di Peri (Università di Torino), Cristina La Rosa (Università di Catania),
Giuseppe Maimone (Università di Catania)