L’Università di Ariel è la più importante tra diverse istituzioni di istruzione superiore israeliane che sorgono in insediamenti illegalmente costruiti su terreni palestinesi in Cisgiordania. La Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, e la Striscia di Gaza furono occupate da Israele nel 1967 e sono considerati a livello internazionale come Territori Palestinesi Occupati, in violazione della Quarta Convenzione di Ginevra.

Lo statuto di Roma della Corte Penale Internazionale considera tale insediamento in territori occupati un crimine di guerra. La risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha riconfermato nel 2016 che l’attività di insediamento di Israele “non ha validità legale e costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale”. Inoltre, l’Università di Ariel è profondamente e direttamente complice del sistema di oppressione tramite cui Israele nega ai Palestinesi i diritti fondamentali riconosciuti dal diritto internazionale.

Il rispetto del diritto internazionale, inteso come metodo di risoluzione del conflitto pacifico ed universale, richiede il non riconoscimento e la rescissione delle relazioni istituzionali con l’Università di Ariel, in quanto istituzione che sorge in un insediamento illegale.

La decisione inziale di conferire al college di Ariel lo status di Università fu contrastata dal Consiglio dei presidi delle università israeliane e da oltre 1.000 accademici israeliani sulla base del fatto che

“il coinvolgimento dell’accademia israeliana in un’ideologia di conquista […] minaccia la capacità dell’ accademia stessa di funzionare”. Nell’ agosto del 2018,  l’EASA, l’Associazione europea di antropologia sociale, ha votato con una maggioranza schiacciante a favore del sostegno alla sua omologa israeliana, l’IAA, e del suo rifiuto a cooperare con istituzioni di istruzione superiore situate in insediamenti illegali, cioè nei territori palestinesi occupati, impegnandosi a sua volta a non-cooperare con tali istituzioni.

(165 Academics sign boycott against Ariel University – The Jerusalem Post (jpost.com); Israeli Anthropological Association: We won’t cooperate with institutions in the West Bank – Israel News – Haaretz.com; Microsoft Word – ISS declaration_EN version.docx (israel-sociology.org.il)

istituzioni e governi internazionali a:

• evitare  l’accreditamento o il riconoscimento di diplomi e qualifiche conferite dall’ Università di Ariel;
• fare in modo che la stipula di accordi con il Consiglio dell’ Istruzione Superiore di Israele sia condizionale al non-riconoscimento dell’Università di Ariel;

• declinare l’invito a scrivere o a fare da referee per riviste pubblicate dall’Università di Ariel;
• rifiutare di partecipare a progetti o a partecipare a conferenze sponsorizzate anche in parte dall’ Università di Ariel o cui partecipano suoi rappresentanti istituzionali (rettore, direttore dipartimentali o altri portavoce);
• invitare atenei, conferenze e workshop a non ospitare studiosi affiliati all’Università di Ariel a meno che la loro affiliazione non sia correttamente riportata nei materiali di lavoro  come  “Università di Ariel, insediamento israeliano illegale di Ariel, Territori Palestinesi Occupati”;
• invitare le riviste accademiche a non pubblicare materiali provenienti dall’Università di Ariel a meno che non riportino la corretta affiliazione degli autori, come “Università di Ariel, insediamento israeliano illegale di Ariel, Territori Palestinesi Occupati”;
• promuovere presso le altre associazioni accademiche la promozione di mozioni a favore del non riconoscimento o della cessazione delle relazioni con l’Università di Ariel;
• rifiutare ogni forma di collaborazione con l’Università di Ariel come istituzione o con i suoi organi istituzionali.

Dalla Campagna No Ties With Israel