In una Dichiarazione pubblica il Comitato per la libertà accademica della Società per gli studi sul Medio Oriente (SeSaMO) e la Società tutta esprimono enorme sgomento per gli eventi in corso in Palestina/Israele e fortemente e irrevocabilmente condannano antisemitismo, islamofobia e ogni giustificazione della violenza contro popolazioni civili inermi. Sin dalla sua nascita nel 1995, SeSaMO si adopera affinché le condizioni necessarie alla conduzione di una ricerca rigorosa e libera siano garantite. Per questa ragione, registriamo e denunciamo con forza un crescente numero di casi di censura e indebita pressione su docenti, ricercatrici, ricercatori, studentesse e studenti che si stanno verificando in diverse parti del mondo. Con profonda preoccupazione osserviamo che analisi empiricamente rigorose ma critiche della condotta del governo israeliano – basate su fonti solide quali le relazioni di quattro Inviati Speciali dell’ONU sulla condizione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati nonché di organizzazioni quali Human Rights Watch, Amnesty International o B’Tselem, che da decenni si occupano di diritti umani in Israele/Palestina – vengono spesso censurate, represse, o accusate di costituire sostegno al terrorismo.
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