Comunicato in solidarietà con la collega Stella Morgana

0 Comment

Scriviamo questo comunicato in solidarietà con la collega Stella Morgana, che sta ricevendo attacchi verbalmente violenti e aggressivi (https://twitter.com/rivistailmulino/status/1601153958873112576)

in seguito alla pubblicazione del suo articolo “Iran, la rivoluzione dei lavoratori” sulla rivista “il Mulino” in data 8 dicembre scorso (https://www.rivistailmulino.it/a/iran-la-rivoluzione-dei-lavoratori)

L’articolo è anche stato ripreso in successive pubblicazioni con l’intento di dimostrare l’invalidità delle tesi sostenute dalla collega. I modi adottati nei commenti su Twitter e in queste pubblicazioni, tuttavia, hanno lo scopo di screditare e sminuire la preparazione della collega e la sua credibilità di studiosa seguendo due linee strategiche.

In primo luogo, cercando di invalidare il suo lavoro a livello contenutistico, facendo riferimento all’idea astratta e tutta ideologica secondo la quale il liberalismo economico e l’autoritarismo politico sono incompatibili. Si tratta questa di una tesi invalidata da gran parte degli studi scientifici di area e non solo. Nel caso della Repubblica islamica, studiosi come Mohammad Maljoo, Peyman Jafari, Kamran Matin, Kaveh Ehsani, Arang Keshavarzian hanno ampiamente dimostrato come le politiche economiche di stampo neoliberalista siano presenti in Iran ormai da decenni e, nel caso del Medio Oriente e Nord Africa, studi a firma di Angela Joya, Adam Hanieh, Koenraad Bogaert, Gilbert Achcar, Laura Guazzone e Daniela Pioppi, hanno ampiamente mostrato e analizzato il ruolo delle medesime nelle trasformazioni socio-economiche all’origine alle cosiddette “primavere arabe”, e successivamente. Il lavoro della collega Morgana si struttura quindi all’interno di un consolidato e legittimo filone di studi a cui partecipano studiose e studiosi a livello internazionale, e offre una prospettiva intersezionale sulle proteste, senza sminuirne l’aspetto anti-patriarcale, come è stato inoltre ipotizzato.

In secondo luogo, i detrattori di Stella Morgana cercano di screditare la sua autorevolezza accademica. Negli articoli e nei commenti social seguiti alla pubblicazione su “il Mulino” possiamo vedere come il percorso professionale della collega venga screditato, a volte con “battute” sulla presunta bassa qualità del suo dottorato (conseguito invece presso la prestigiosa Università di Leiden, cosa che le ha permesso di ottenere un posto da ricercatrice e docente presso l’Università di Amsterdam e, successivamente, di Liverpool), altre volte con un’accanita disamina della sua produzione accademica attraverso l’analisi del ranking delle riviste scientifiche in cui la collega ha pubblicato e del numero di citazioni, altre volte ancora attraverso l’accusa di essere “militante” e “radicale” e quindi non scientifica, nonostante le numerose pubblicazioni accademiche della collega e i numerosi riconoscimenti ottenuti da istituzioni universitarie ed enti di ricerca internazionali.

Consideriamo questi attacchi molto gravi perché volti a delegittimare sia la collega, sia il dibattito scientifico e politico a cui lei fa riferimento e partecipa. In questi attacchi infatti vediamo il tentativo di restringere lo spazio democratico del dibattito pubblico, fuori e dentro l’accademia, un tentativo portato avanti con modi intimidatori e aggressivi volti a screditare l’autorevolezza di Morgana. La presenza di opinioni contrastanti e il confronto democratico tra esse sono le condizioni necessarie per la realizzazione della libertà accademica, fondamentale per l’avanzamento delle scienze sociali e della conoscenza umana in generale. Nel corrente contesto nazionale e internazionale, consideriamo fondamentale difendere gli spazi democratici di confronto scientifico e pubblico con lo scopo di allargare, non restringere, lo spazio della partecipazione politica.

Il Direttivo

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close